Epsilon Project: un'intervista con Edoardo Cavrini

Ottobre 8, 2022

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Profondamente impegnata nella costante ricerca di innovazione, Framis Italia è sempre pronta a supportare i giovani designer nel plasmare il futuro della moda.

Recentemente, abbiamo fatto una chiacchierata con Edoardo Cavrini, giovane designer di talento con cui abbiamo collaborato per realizzare un progetto che offre un nuovo punto di vista sulla dicotomia tra estetica e funzionalità.

Ciao Edoardo, raccontaci qualcosa di te!

Classe ‘99, sono cresciuto a Bologna dove ho trascorso 19 anni della mia vita prima di trasferirmi a Firenze per affrontare la mia più grande scommessa: perseguire un percorso di studi artistico. Con un background scientifico alle spalle, decisi infatti di iscrivimi al Polimoda, Firenze, al corso di Fashion Design Management. Ad oggi non posso che definirmi soddisfatto della decisione che presi.

Tra sport, sneakers e collezionismo, ho sempre dato importanza all’estetica (ricordo che iniziai a seguire il calcio attratto dagli scarpini dei giocatori), elemento che cerco di inserire in ogni singolo aspetto della mia quotidianità.

Sperimentando, nel tempo, ho capito però che l’estetica era nulla se non accompagnata da una buona dose di funzionalità. Cosa me ne faccio del bello se effettivamente non posso utilizzarlo? Da questa domanda ho iniziato quello che è stato il percorso che, nel mio ultimo anno di università, mi ha condotto alla realizzazione di “Epsilon Project”, la mia prima collezione.

Oltre ad essere la tua prima collezione, Epsilon Project è la visione che hai portato in passerella durante “Carpe Noctem”, sfilata di apertura della 102° edizione di Pitti Uomo. Quali sono le caratteristiche di questo progetto?

Con “Epsilon Project” ho voluto unire ai miei prodotti l’aspetto utilitario che solitamente contraddistingue i capi da montagna. Ho cercato di andare incontro a tutte quelle persone che, perse nel caos urbano - contraddistinto da sali e scendi dai mezzi pubblici, pioggia, sbalzi di temperatura tra uffici ed esterno - potrebbero trovare sollievo in giacche tecniche, in grado di adattarsi ai loro bisogni, frenando al contempo la frenesia del quotidiano.

Per realizzare tutto questo è stato indubbiamente fondamentale affrontare l’intero processo di sviluppo ponendo particolare attenzione alla fase di R&D, a quella di prototipia, ma soprattutto alla scelta dei materiali.

Ricerca e Sviluppo sono concetti sempre più presenti nell'immaginario collettivo della moda - basta pensare all'abito "spray" presentato durante la recente sfilata di Coperni, subito diventato virale. Quale ruolo hanno avuto la ricerca e lo sviluppo di materiali, finiture e textures all’interno del progetto?

La ricerca dei materiali è stata una delle fasi cruciali di tutto il progetto. Dovevo andare a supportare una tipologia di prodotti ideata per essere funzionale, con tessuti che mantenessero alti gli standard delle giacche che ho realizzato. Cordura, nylon ultraleggero e impermeabile, cotone micro ripstop e popeline cerato sono alcuni degli ingredienti che ho deciso di "condire" con il tape termo-adesivo arancione prodotto da Framis Italia.

Quali caratteristiche dei tape termoadesivi ti hanno spinto ad utilizzarli all’interno del tuo progetto?

In primis, le loro caratteristiche tecniche. Rendere anti-vento una giacca e impermeabilizzarne le cuciture, sono due delle features chiave per cui ho scelto i tape termoadesivi. Di pari importanza è stata poi la vasta scala cromatica proposta da Framis Italia, ideale per assecondare il mio ideale di estetica-funzionale.

Come hai conosciuto Framis Italia e la Bonding Technology?

Essendo appassionato di abbigliamento tecnico ho sempre visto la Bonding Technology come una delle tecniche fondamentali alla realizzazione di un prodotto funzionale. Trovo affascinanti i pattern che i tape termoadesivi, impermeabilizzando le cuciture, creano all’interno di una giacca. Ho così deciso di portare l’interno all’esterno, e giocare con questa tecnologia. Su consiglio dei miei professori ho conosciuto Framis Italia, azienda che mi ha dato l’opportunità, grazie al suo vasto catalogo prodotti, di fondere estetica e funzionalità. Un dualismo che mi ha accompagnato durante tutto il processo di realizzazione di “Epsilon Project”.

Grazie per aver condiviso con noi il racconto di questo progetto incredibile. Progetti per il futuro?

Al momento sono molto concentrato sullo sviluppo di “Epsilon Project”: presto alcuni prodotti saranno infatti disponibili per la vendita. Lavorare alla commercializzazione dei capi è tutta un’altra sfida che mi sta estremamente divertendo. Nel mentre penso continuerò a cercare, disegnando, di realizzare abbigliamento sempre più funzionale e comodo per tutti gli amanti dell’outdoor cittadino.

In bocca al lupo, Edoardo!

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